Psicoterapia bambini

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I bambini, quando stanno male, in qualche modo ce lo dicono. Difficilmente lo comunicano con le parole, di solito lo fanno in modo più o meno camuffato, facendoci semplicemente preoccupare oppure rendendo la nostra vita familiare "ingestibile". A volte lo notiamo a casa, a volte ci viene segnalato qualcosa dalla scuola oppure ce lo suggeriscono altre persone come pediatri, amici, parenti, ecc. 

Il malessere dei propri figli è spesso difficilmente accostabile a cause palesi. Un bambino, avendo ancora poca conoscenza del mondo circostante e non essendo completamente sviluppato dal punto di vista neurale e celebrale , non ha sufficienti competenze cognitive, emotive e relazionali per elaborare certe esperienze.

Nel vissuto di un bambino la stessa situazione, valutata dagli adulti come poco rilevante, può assumere un significato ed un peso insostenibile e di conseguenza produrre SINTOMI PREOCCUPANTI, come ad esempio:

- difficoltà di concentrazione, iperattività
- difficoltà nelle relazioni con i pari (timidezza eccessiva, isolamento, conflittualità)
- oppositività, rabbia incontrollata
- fobia scolare
- enuresi notturna ed incontinenza diurna
- inappetenza, stanchezza, problemi del sonno
- frequenti malesseri fisici che non hanno una corrispondente causa organica (mal di testa, mal di pancia, nausea, vertigini, mal di gambe)
- stipsi ostinata
- forti reazioni regressive
- fobie e compulsioni 

A quel punto occorre analizzare la situazione in modo complessivo, valutando sia le risorse e fragilità individuali del bambino sia quelle dell'ambiente familiare e scolastico.

COME SI PROCEDE?

1. COLLOQUIO CON GENITORI

Si inizia sempre dal contatto con i genitori/tutori legali, senza la presenza del bambino. In quell'occasione viene raccolta l'anamnesi (storia familiare e individuale del bambino, con tutti i dettagli riguardanti le fasi del suo sviluppo) e discusso il sintomo.

2. DIAGNOSI 

Successivamente avviene il primo incontro con il bimbo (con o senza genitori) di carattere conoscitivo, seguito da altri 2-3 incontri diagnostici. In questa fase  vengono utilizzati diversi strumenti di valutazione diagnostica, come ad esempio test psicologici e disegni. 

3. RIASSUNTO E PIANO TERAPEUTICO

Dopo la fase di valutazione i genitori vengono invitati all'incontro di restituzione, in cui si decide insieme un eventuale percorso da intraprendere.

4 a) SOSTEGNO GENITORIALE

In alcuni casi le difficoltà emerse possono essere trattare tramite le sedute di sostegno genitoriale. In assenza di psicopatologie o disturbi/arresti evolutivi da parte del bambino è possibile risolvere o almeno ridurre notevolmente il sintomo lavorando sul clima familiare e sulle strategie educative.

4 b) TERAPIA CON IL BAMBINO 

Nel caso in cui la sofferenza del bimbo sia notevole e collegata alla sua struttura di personalità in evoluzione, l'intervento deve coinvolgere direttamente il bambino stesso. Qui il lavoro viene svolto principalmente con il piccolo paziente ed i periodici incontri dello psicologo con i genitori sono di carattere informativo ed organizzativo.

4 c) PERCORSI PARALLELI 

Nelle situazioni più complesse il bambino viene preso in carico dallo psicoterapeuta e si valuta la possibilità di inviare la coppia genitoriale da un'altro specialista per intraprendere un percorso parallelo.


CONDIZIONI

La terapia del bambino richiede il consenso di entrambi genitori/tutori legali.
Ogni seduta dura 60 minuti.
Il costo della seduta è pari a 50,00 euro
Tutte le prestazioni sono sempre accompagnate da regolare fattura fiscale e, dunque, detraibili dalla dichiarazione dei redditi come spese sanitarie.


Se hai notato atteggiamenti preoccupanti nel funzionamento del tuo figlio o semplicemente vuoi confrontarti con uno specialista prenota un appuntamento o richiedi informazioni.